giovedì 19 maggio 2011

PATTI E COMPROLESSI

Io sono diplomatica. Fi da piccola. Mia mamma mi ha sempre infinocchiato con "l'alternativa" coem da manuale di puericultura.
Mio figlio è l'anti diplomazia per eccellenza. E' un toro, ascendente Ariete, per chi ci crede incarna la determinazione e la testardaggine. Non lo smuovi dalle sue convinzioni. E' pragmatico e concreto a bbbestia. Io alle volte tento di fargli fare voli pindarici con la fantasia, gli racconto storie di magia, ma lui quando dico qualcosa che non corrisponde perfettamente alla legge di causa-effetto, inizia a ridere e mi dice "ma cosa dici mamma!?!?!?". Da piccola ho sempre cercato il lato fiabesco nelle cose, ancora oggi leggo tantissimi libri fantasy perché ho proprio bisogno di evadere. Lorenzo invece ha il suo credo, che è il movimento, il fare, a differenza di me che sono per il pensare "cogito ergo sum".
All'inizio ho fatto fatica ad adattarmi e a trovare la strategia vincente per convincerlo o obbligarlo a fare qualcosa, per educarlo e insegnargli le cose importanti. Con le cattive, non ottengo nulla, ma nulla nulla, ma nulla nulla nulla. Se non è convinto di una cosa, non la fa o la volta successiva si riparte da capo. Con i discorsi se non gli tornano non ottengo nulla, nel senso che mi fa parlare un'ora poi riparte da capo. Con le alternative ottengo solo che vuole l'alternativa e poi anche il resto (mica scemo)... Allora ho adottato le seguenti modalità: per cose di immediato pericolo urlo baritonale con comandi perentori (così capisce che deve eseguire, in genere si ferma: tipo quando siamo per la strada); per le cose insistenti per cui mi picchia nei fianchi, no secco subito, senza spiegazioni (già date e ridate in precedenza) o meglio "perché no e basta". Lo so è poco diplomatico e mi devo far forza tutte le volte, ma solo così funziona altrimenti si entra in un ginepraio di perché e insistenze che la metà basta. Per le cose clou, chiave, importanti tipo i rituali della nanna, del mangiare e il resto di cui non si puo' fare a meno, ho adottato la tecnica del patto e del compromesso: tipo, da astuta faina comincio ad avvisarlo che fra un po' si va a letto mezz'ora prima, lui dice no ovviamente... Allora io gli dico: "facciao un patto, ti vedi un cartone animato (si legge un libro, si fa un gioco) e poi andiamo a letto, senno' andiamo subito". Il 99% delle volte ottengo il top, alle volte andiamo a letto subito. Per il cibo, dato che con lui ho problemi da quando è nato, fino a che ho insistito, ho ottenuto rifiuto, da quando ho deciso che basta, ha iniziato a mangiare: l'ho lasciato libero di decidere, ha saltato pure qualche cena, ma alla fine ho vinto io. Il compromesso (o comprolesso come dice lui) è io decido cosa fare da cena, magari anche sentendo lui cosa vuole, tu puoi decidere di non mangiare: da lì in avanti ha iniziato a interessarsi a tutte le pietanze che non erano fatte "per lui" ma fatte per tutti e chi non mangia digiuna... Certo che magari prima di andare a letto ci scappa il latte e biscotti, ma tanto quello c'è a prescindere tutte le sere... E non patito, anzi è 1 e 10 per 21 chili!
Devo dire che con i patti e i comprolessi me la sto cavando egregiamente e lui si sente partecipe alle decisioni, anche se in realtà sono pilotate dal regista (che sono io...)!

mercoledì 18 maggio 2011

QUANDO E' IL MIO TURNO?

Oggi mi sono alzata con la luna storta, vuoi per le 2 alzate notturne per la piscetta del cucciolo, vuoi perché alle 7 ho avuto una crisi di tosse allergica paurosa e ho spezzato di nuovo il sonno, vuoi per l'antistaminico che mi abbatte, mettici pure la situazione lavorativa di mio marito...
Chiunque sento ha in programma un viaggetto, una settimana di ferie... Un giorno in beauty farm, una gita. LE mie cugine adolescenti si stanno godendo il loro periodo teen: vanno in discoteca, fanno scambi culturali, vanno in vacanza da sole, fanno gite, vanno all'estero. Le mi amiche ggiovini lo facevano al nostro tempo e continuano a farlo. Le mie amiche con figli escono vanno fuori a cena, vanno al cinema...
Ma il mio momento godareccio quando comincia? Dai miei 6 ai 12-13 anni ho vissuto un periodo di inferno, i miei litigavano, mio babbo andava, poi tornava, io e mia mamma alle volte non avevamo quasi da mangiare... Lei ha avuto un brutto esaurimento, volavano piatti, forse lui aveva un'altra, non so... Non ho ricordi, buio assoluto. Dopo anni, si sono riappacificati, ma sono iniziati i problemi economici, mio babbo ha aperto ditta, ma lo hanno truffato i soci e lo hanno buttato fuori, quindi anche lì, mangiavamo sempre pasta all'olio... Con l'inizio del liceo comincio a respirare: incontro mio marito, mi stacco dalla mia famiglia... Ma la scuola mi ha tolto l'aria: mia mamma lavorava e faceva una vitaccia in fabbrica per potermi mantenere gli studi, quindi mi sentivo in obbligo e davo il massimo: non sono mai uscita in settimana, sabato e domenica a studiare... La sera finivo alle 22, poi la mattina si ricominciava. Certo sono passata col massimo dei voti, ma non so se lo rifarei... Mai in vacanza con gli amici, mai una gita che non ce lo potevamo permettere: la mia classe ha fatto scambi con Germania e Australia, ma io non ho potuto. Solo ligia al dovere.
Appena ho finito il liceo, nonostante tutti i professori siano rimasti di sasso, ho troncato la mia carriera scolastica, non ho proseguito. Volevo affrancarmi da mia mamma, volevo affrancare lei da me. Non potevo pensare di continuare a dipendere da qualcuno: anche lavorando e studiando insieme non sarei stata indipendente. Finisco la scuola a luglio e a ottobre inizio a lavorare... A 22 anni compro casa a 23 vado a convivere.
Ora mi domando: quando inizia per me il periodo spensierato, quello del non proccuparsi che ci pensano i genitori? Quello del chiedere, insistere per ottenere? Io non ho mai chiesto nulla. Sono sempre stata convinta che non c'era la possibilità di ottenere nulla più di quel che potevano darmi e non ho mai osato pretendere. Non mi sono mai buttata dietro le spalle un'interrogazione, così come non ho mai lasciato un lavoro anche se stavo male... Il senso del dovere... Il panico di trovarmi senza soldi, il panico di non avere mai appoggio e di dover contare sempre e solo su di me... Non ho mai pensato di lasciare il lavoro dopo il cucciolo perché sapevo che non avrei potuto permettermelo, non ho mai pensato nemmeno di avere alternative: mai mi sarei immaginata che mio marito avrebbe trovato il secondo lavoro, se lo avesse fatto con tempismo, subito dopo la gravidanza...
Molta gente sul posto di lavoro cazzeggia, io non l'ho mai fatto, ma se manco di mezza cosa, mi viene fatto pesare. Non manco mai con mio figlio, ma se voglio stare seduta sul divano mi viene fatto pesare, quindi non mi siedo: l'unica scusa che ho per non essere impegnata con lui è il fare in casa. A me non è concessa pausa dall'una e l'altra cosa.
Sono arrivata alla conclusione che io non esisto: io s ono solo dovere.
Allora mi domando: è giusto insegnare ad essere sempre coerenti, sempre onesti con se stessi, ligi al dovere, giudiziosi? Il senso del dovere, della disciplina che mi ha inculcato mia mamma è giusto? E' giusto che io non mi possa mai prendere pausa da me senza sentirmi una merda? O forse è più giusto come fanno le mie amiche o le mie cugine? Vanno a scuola, non bocciano, ma non sono cime, pero' escono, si truccano, ballano, cantano senza sentirsi in colpa per togliere ore allo studio. Si ricorderanno dell'adolescenza come una magia. Forse troveranno un lavoro con meno responsabilità, ma saranno più libere e lo stipendio alla fine sarà lo stesso o forse non lavoreranno e qualcuno penserà a loro. Le mie amiche spendono per viaggi e per vestiti, non hanno famiglia, ma magari l'avranno più in là e si ricorderanno dei 30 anni come un periodo di maturità, ma con leggerezza.
Io a voler sempre essere seria, ligia al dovere, a parte cazziature e responasabilità sempre crescenti, cosa ho guadagnato? Mi posso guardare allo specchio? No perché tanto sento di non fare mai abbastanza, sento sempre che potrei fare di più, sento sempre che se non faccio il massimo non ho diritto a nulla... E' come se mi dovessi guadagnare il diritto di volere o di esistere...
Cosa vorrei io? Non lo so di preciso, vorrei ogni tanto che qualcuno mi alleggerisse di qualcosa, vorrei una volta su mille avere uno sconto, vorrei avere anche io il mio periodo di leggerezza, vorrei appoggiarmi a qualcuno che mi sostenga se non ce la faccio... Economicamente e emitovamente. I miei è da quando sono piccola che mi vessano con i loro problemi economici, come se fosse un problema mio. Ca**o non lo è e non lo era quando avevo 8 o 9 anni! Se mi rammarico perché non ce la faccio, non ho parole di comprensione, ma biasimo perché non esiste il presupposto, devo a prescindere dalle mie forze. Solo gli altri sono degni di comprensione, solo gli altri hanno problemi veri, mai io, perchè io sostanzialmente devo e non posso pretendere.
Sono stanca... Ora che potevo sognare, anche solo sognare di alleggerire le mie giornate, ora che forse potevo lavorare di meno, c'è il problema della ditta di mio marito e tutto è di nuovo allo stop, passo di nuovo dalla pole al secondo posto: prima viene altro. Ancora non è certo al 100% che chiude la ditta, ma basta il dubbio e il mio desiderio non è più importante... Cazzo fra le due poteva chiudere la mia, così gioco forza avrei dovuto trovarmi senza lavoro! Una volta nella vita avrei avuto la possibilità di guardarmi intorno. Avrei avuto la possibilità di trovarmi in una posizione vantaggiosa non economicamente, ma di sicuro emotivamente per me, senza dovermi giustificare con nessuno! Pensa! Senza dovermi vergognare a dire che voglio lavorare meno...
Certo è che se mi estraneo e guardo la mia vita, mi sembra di vedere me con gli occhi chiusi che corro su una fune, cercando di tenere le cose in equilibrio e di districarmi dalle incombenze, senza guardarmi intorno. Settimana, week-end, poi settimana, week end. Sveglia, lavoro, casa, cena, pulizie, accudimento del bimbo, sveglia, lavoro, casa, cena, pulizie, accudimento del bimbo. Mai, un momento in cui posso fermarmi a pensare o anche a non pensare: fra 30 anni cosa mi ricordero' di bello? Cosa avro' fatto degno di nota? Non ai fini necessari, ma qualcosa che dia soddisfazione a me? Oggi va così....

domenica 15 maggio 2011

VOGLIO PROPRIO VEDERE QUANDO ARRIVEREMO AL FONDO....

La dita dove lavora mio marito chiude. Lavoro ne hanno a sfare, la casa madre nel nord Italia vuole pacchetto clienti e ordinativi e manda a casa 60 dipendenti... Nel 2012. Piano piano smantellano le macchine e chiudono. Il socio che fa da amministratore delegato che ha il 20% cercherà di fare il possibile: l'ha tirata su lui la ditta, è un gioiellino che nonostante la crisi chiude sempre in  stra attivo. Ha chiamato giornali, sindacati... Sarà comunque difficile... Il 20% è poco.
Così, il mio quasi sogno di fare mezza giornata si v a afar benedire... Potrebbe essere la volta buona che si apre l'attività, tanto non ha nulla da perdere... Mi prende male... Perché lavorare con la leggerezza di poterli mandare a cacare è meglio che aver paura di perdere il posto... E fra l'altro anche da noi non è nulla sicuro, perché abbiamo dimezzato l'ordinato e ci hanno lasciato 2 agenti.... Menomale che era il 2010 l'annataccia per il lavoro, a me sembra che quest'anno sia pure peggio. Ah mi ero scordata che nella stessa ditta lavorano i mii zii e diversi miei amici, fra cui coppie che sono tutti e due dipendenti della stessa ditta...
Dire che mi girano le palle è dire poco.

mercoledì 11 maggio 2011

OGGI NO

Nel senso che no, oggi non ce la posso fare, sono così insofferente che me ne andrei a casa. Cazzo anche le provvigioni devo fare io, oltre a commerciale, customer care, backoffice, corrieri, spedizioni, fatturazione, magazzino, assicurazione crediti. Ma basta!
Ieri il boss mi ha fatto andare in bestia: preferisco di gran lunga la chiarezza o magari anche l'esser duri che lasciare e insinuare lasciando le cose nel vago, in dipendenza allo stato d'animo del momento. Non si lavora bene così. Secondo me è meglio dire le cose che vanno e che non vanno apertamente per migliorare o cambiare qualcosa in una ditta piùttosto che fare mezzi discorsi, stare vaghi. Certo è che per parlare in faccia alle persone ci vogliono le palle e non sempre ci sono...
Le ricerche per l'attività procedono, stiamo vedendo delle attività che vendono e ci stiamo informando per aprire uno nuovo. La decisione che abbiamo preso è che appena parte il progetto io lascio il lavoro per dedicarmi a quello o al limite dipende dall'attività che è chiedo sto malefico part time e se me lo danno bene altrimenti ok uguale, mentre mio marito tiene il lavoro di giorno e invece che andare in pizzeria la sera, si occupa dell'attività la sera, se le cose non dovessero andare bene avremmo l'appoggio comunque del suo stipendio. Io in ogni caso ho intenzione di lasciare qui, quindi il rischio è calcolato, rimango fino a quando serve la firma per avere il finanziamento.
Unne' posso più....

giovedì 5 maggio 2011

E...

Comunque per la cronaca, tutto bene sul fronte sentimentale. Nessuna nuova = buona nuova. E per la serie chi non muore si rivede, anche il noi a casa mia è tornato e sta facendo grossi progressi. Che sia per lo psicologo che mi ha fatto un po' aprire gli occhi su alcuni aspetti, che sia il Tapazole che mi ha ridato un po' di calma in famiglia (abbassati livelli ormonali mio marito è tornato trattabile)... Non lo so, stiamo affrontando le cose in maniera diversa e tutto è iniziato con delle chiacchere fritte che non sono venute nemmeno tanto bene... Volevo andare via dopo l'ennesimo litigio, stare un po' da sola... Poi non avevo preso le chiavi di macchina e sono salita a prenderle. Dopo non sono più scesa e da lì è scattato qualcosa, non so che non so se giusto o no, ma da allora le cose sono migliorate e per stemperare la rabbia mi sono messa a cucinare, tanto che sono venute dure e bruciacchiate... Ma pazienza...
Adesso siamo in training e ci stiamo riscoprendo. Non male dopo 15 anni insieme di cui 7 da conviventi. Io ci credo ancora.

LORENZO E I SUOI WANDERFUL 4

Ieri mi sono presa un giorno di ferie per il compleanno del mio cucciolo. Tutto il giorno con lui! E' stata una bella giornata: ci siamo alzati alle 11.00, ci siamo vestiti e siamo partiti con mia mamma per il centro commerciale per prendere i ragalini: alcune locomotive di Chugginton (Superlog, Max+vagone merci+2 vagoni gelato mia mamma e Frostini+Emery+Mambo io), sono molto carine, tutte in metallo e a lui piacciono troppo era la promessa per il compleanno, ho portato lui perchùè così ha scelto quelle che preferiva. Io e mia mamma abbiamo anche comprato delle piante fiorite da aggiungere alle innumerevoli che abbiamo in giardino: 1 sembrano campanule melanzana con striature gialle, molto particolari, poi un tipo di gelsomino a cascata, tutto per la modica somma di 6 euro!

Dopo siamo passate a prendere un po' di schiacciate per Lorenzo dove piace a lui e siamo rientrate.
Dopo pranzo verso le 15.30 doveva andare a fare il 730 mi trovavo in CAAF con mio marito ed è voluto venire anche Lory allora abbiamo fatto un patto, che lo avrei portato ma lui doveva stare buono e così è stao, un omino! Peccato per la radio che ha ingoiato non so quando che lo fa parlare di continuo, ma questa è un'altra storia.
Quando siamo rientrati tutti era passato "l'omino dei regali" e gli abbiamo dato un altro regalo che avevo preso tempo fa, il banco da lavoro in legno dell'IKEA, così ci ha potuto mettere tutti i suoi attrezzi.

Dopo cena ho fatto salire i miei, avevo preso una tortina alla Coop e le candeline di Cars, sempre tempo fa prese al Nenciarini per la modica cifra di 0.49 cents.

Mio babbo coi punt della benzina aveva preso il computer di topolino e glielo ha dato.

Insomma ieri è stata una bella giornata, condita da regali a rate, tanti auguri e tanti regali a me del mio cucciolo che ogni volta contraccambaiva con disegni e baci. Venerdì dopo cena facciamo una festicciola per il nanni coi parenti, tanto per fargli spengere altre candeline...

martedì 3 maggio 2011

MAL DI GOLA, MAL D'ORECCHI, TOSSE GRASSA, PER TUTTO IL RESTO C'E...

Antibiotico!

Ma non è Lorenzo che è malato... Sono io che da una settimana non ripiglio, stanotte l'ho fatta in bianco per il male all'orecchio desto. Era da quando avevo 10 anni che non avevo questa cosa, soffrivo di otite da ambedue i lati, poi dopo l'apparecchio più nulla.
Quest'anno la materna tramite §Lorenzo ha portato in casa mia:
- bacilli della scarlattina---> scarlattina a mio marito con insorgenza del problema alla tiroide
- virus gastro-intestinali---> varie ed eventuali annesse per me, mia mamma, mio babbo, mio marito, mia zia
- bacilli dell'influenza-----> febbre con optional per mia mamma, mia zia, mio babbo, mio marito, polmonite per me!

Ora con questa ultima (mal di gola, di orecchio, tosse grassa, infiammazione alle corde vocali con consequente "afonia" per me) il bimbo non l'ha nemmeno presa.... Ho fatto direttamente da sola, tutto in un continuum dalla rottura del naso, perché ovviamente è bello essere marcia e non potersi soffiare il naso per un mese, no?

Confido in un anno scolastico 11/12 più clemente... Se non altro con me, che ho tempi di ripresa un capellino più lenti del bimbo.