lunedì 13 giugno 2011

CERTE VOLTE...

Sicuramente mi darete della pazzoide... Ma alle volte le cose razionali non appagano, quelle del cuore danno una gioia immensa...
Sabato è arrivato il ciclo, dopo quasi 5 giorni di ritardo. Sapevo che sarebbe arrivato perché non c'erano molte probabilità che non arrivasse, ma, forse, quando è giunto ho avuto un moto di tristezza... Venerdì a lavoro galleggiavo su una nuvoletta... Mi sentivo quasi baciata dalla fortuna e sono stata tutto il giorno con un sorriso sulle labbra. Non sarebbe stato il momento per tanti motivi, il lavoro (ci sono speranze per la ditta di mio marito, valide al punto che mio zio che è dirigente ha detto di non preoccuparsi), l'eventuale attività (oggi andiamo in agenzia), mia mamma che vuole ricominciare a lavorare (mi ha detto: o si apre, o comunque io lavoro me lo trovo, quindi organizzati col bimbo), Lorenzo che è geloso, tante spese da affrontare per chiudere la DIA, non aver fatto ancora gli esami e i controlli ginecologici che voglio fare (da una brava che segue le gravidanze a rischio per poterle parlare di tutta la mia precedente gravidanza e pianificare la prossima), i chili non ancora persi per evitare il sovrappeso (altro fattore a rischio per il parto prematuro), il lavoro che qui da me si sta mettendo benissimo col ritorno del mio boss con il quale lavoro da dieci e che mi fa venire a lavoro col sorriso (è una necessità ancora, ma se dovessi continuare forse anche se non ottenessi il part-time non me ne farei un cruccio), la mia non ancora completa preparazione psicologica all'affrontare la bismammitudine, il processo di ricostruzione familiare in atto in casa mia, con mio marito (che fra alti e bassi procede positivamente)...
Eppure... eppure quando è arrivato il ciclo sabato pomeriggio, quasi quasi piango... Sarebbe stato un dono dal cielo, un dono inaspettato, un dono di speranza. Una dimostrazione che la vita va avanti nonostante i problemi contingenti... Sarebbe stato un evento non programmato, da accettare di pancia e non con la testa... Nei 5 giorni di ritardo ho pensato a mille cose (mai avuto 5 gg di ritardo a parte quando ero incinta)e le uniche dell'elenco sopra di cui mi rammaricavoe erano di non aver fatto le visite dalla ginecologa e di non essermi segnata le medicine prese e quando, di non aver fatto il vaccino per la varicella che non ho avuto. Per il resto Dio vede e provvede...
Anche gli scrupoli per la gelosia del bambino li sentivo poco, complice la lettura di vari forum, in cui una frase mi ha colpito: bisogna fare il secondo figlio per liberare il primo dalla pressione sul figlio unico e "diluire" i genitori. Oddio mi si è palesato un mondo! Come è vero! Nel mio caso se mia mamma fosse stata diluita quanti sensi di colpa in meno! Quant'ansia da prestazione in meno! Quanto mi è mancato un alleato al mio pari! Scrupoli e difficoltà a parte, con la consapevolezza che comunque fai sbagli, adesso sono intimamente convinta nella mia decisione, che prima o poi avro' un secondo figlio e questa convinzione vera e radicata mi mancava: sapevo che lo avrei fatto ma mi mancava qualcosa, che mi convincesse che fare il secondo non fosse solo un atto di egoismo da genitore, ma un tentativo (potrebbero anche odiarsi a vita) di dare qualcosa di bello, un progetto alungo termine a mio figlio.
Che post complicato stamani...

1 commento:

Rosalina ha detto...

Io non lo vedo così complicato anzi, lo vedo positivo, pieno di speranze e di buoni propositi, lo vedo come una presa di coscienza...come quando riesci a vedere la luce che filtra in una stanza buia. Ovviamente io tifo femmina :-)